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Published on: Eventi

Mostra fotografica ENRICO BERLINGUER

L’ASSOCIAZIONE CULTURALE “ LA FARANDOLA” CON I PATROCINI DI: ROMA CAPITALE MUNICIPIO ROMA VII, PROVINCIA DI ROMA, REGIONE LAZIO, CAMERA DEI DEPUTATI  SENATO DELLA REPUBBLICA inaugura l’evento il 5 novembre 2011

Nel 150° anniversario della nascita dello Stato italiano, molte le iniziative per celebrare o ricordare eventi, fatti, personaggi che hanno contribuito alla formazione del nostro Paese e della nostra democrazia. Tra i personaggi pubblici più impegnati nella costruzione di un’identità e di una coscienza nazionale vi è senza dubbio Enrico Berlinguer, esponente e segretario del Partito Comunista Italiano dal 1972 al 1984. Per questa importante occasione è stata realizzata un’opera pittorica grazie al contributo del Maestro Franco Massimi, filo conduttore della Direzione Artistica dell’Associazione La Farandola. Quella di Berlinguer è una figura che in questi ultimi tempi, a ventisette anni dalla scomparsa avvenuta a Padova durante la campagna elettorale per le elezioni europee, viene giustamente ricordata e celebrata. Le sue doti di statista e uomo pubblico moralmente e intellettualmente dedito al benessere della nazione sono qualcosa di cui sicuramente l’Italia del 2011 avrebbe molto bisogno. In questo panorama si inserisce

l’iniziativa promossa dall’Associazione culturale “La Farandola”, allestendo presso la propria sede la mostra fotografica “Enrico Berlinguer”, visita dal 5 al 27 novembre . (prorogata poi fino al 6 Gennaio 2012). La rassegna è stata presentata in una conferenza stampa presso la sede del VII Municipio e ha visto la partecipazione del presidente del VII Municipio Roberto Mastrantonio, di Romina De Cesaris, presidente dell’associazione La Farandola, di  Alberto Menichelli, per quindici anni amico e assistente personale di Enrico Berlinguer e di Piero Salvagni, ex dirigente laziale del Partito Comunista.

Romina De Cesaris ha presentato il percorso della mostra che vede 150 pannelli fotografici che ripercorrono l’intero arco biografico di Berlinguer, suddiviso per periodi e tematiche. Alle foto di Berlinguer sono state correlate una serie di richiami illustrativi e di immagini che raffigurano i momenti salienti della storia dell’Italia e del mondo del ventesimo secolo. Proprio questo intrinseco e indissolubile legame fra Enrico Berlinguer e la realtà di quel mondo diviso in blocchi, della guerra fredda e di un Italia alle prese con lo scontro tra opposte ideologie, e ciò che rende fondamentale la figura di Berlinguer per la nostra storia, ha tenuto a sottolineare il presidente Mastrantonio, che poi ha aggiunto “Non è un intento nostalgico ciò che ha mosso la realizzazione del progetto della mostra. Ovviamente non si vuole gettare nell’agone politico attuale la figura di Berlinguer, ma l’obiettivo è ripercorrere la storia guardando, se possibile, al futuro; quel futuro che la sua capacità di statista di analizzare e proporre progetti per il cambiamento della realtà, Berlinguer ha spesso intuito e precorso.

Ricordando Berlinguer, ricordiamo la strada percorsa dall’Italia dal dopoguerra – ha aggiunto Mastrantonio – e leggiamo la sua grande attualità sui temi dell’economia mondiale, dell’ambiente, delle relazioni politiche e anche umane, come il rapporto uomo-donna che Berlinguer aveva compreso come il legame che stava rivoluzionando le stesse istituzioni della società italiana”. Mastrantonio ha sottolineato inoltre come Berlinguer avesse un rapporto speciale con Roma, con la città e con i Romani, rapporto sedimentato anche dall’amicizia con Luigi Petroselli, sindaco tra i più amati della capitale e politico sensibile ai bisogni dei cittadini. Per Mastrantonio, una particolare sensibilità accomunava Enrico Berlinguer con Luigi Petroselli: ossia la capacità di ascoltare i bisogni, le aspettative, di partecipare alla vita anche quotidiana delle persone. Questa capacità comunicativa quasi empatica del segretario del Partito Comunista è stata ricordata con delicata commozione da Alberto Menichelli che dal 1969 al 1984 è stato al fianco di Berlinguer  “ Era un uomo onesto, leale, pulito che ascoltava e infondeva coraggio e fiducia alle persone e che lavorava coscienziosamente per il bene di tutti”. Partecipazione, capacità di ascolto, trasparenza e una grandissima dirittura morale, (la famosa questione morale che Berlinguer ha sollevato ante litteram), gli hanno permesso di attraversare con grande lucidità momenti delicatissimi della storia del Novecento. Berlinguer è stato anche tra i primi dirigenti comunisti occidentali ad allontanarsi dal regime sovietico, biasimandone l’autoritarismo e prevedendone la fine. Le riflessioni di Enrico Berlinguer sull’economia, sulle tematiche ambientali, sui rapporti di potere, sul mondo cattolico, sulla moralità che deve fondare l’agire politico, sono stati approfonditi da una serie di incontri e dibattiti a latere della mostra fotografica, diversi incontri che hanno visto la partecipazione di autorevoli esponenti della politica, del giornalismo e della cultura italiana. La mostra “In memoria di Enrico Berlinguer” è stato inoltre realizzato un catalogo curato del senatore Sposetti.