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Published on: BIFF Biblio Farandola Fumetto

La Farandola NEWS – Articolo a cura di Renato Pallavicini

Si chiama Biff, che è un acronimo, una sigla che sta per “Biblio Farandola Fumetto”.

È un nuovo progetto e un nuovo spazio che quest’Associazione ha pensato, sta costruendo e metterà presto a disposizione di tutti. Perché una biblioteca interamente

dedicata al fumetto? Perché II fumetto è una delle forme all’espressione e della narrazione. È un po’ arte, un po’ letteratura, un po’ cinema, ma è soprattutto un linguaggio che possiede una sua autonomia e originalità, il fumetto è un linguaggio maturo e, anche se non è un linguaggio semplice, è capace di parlare e di farsi capire da tutti e a tutte le età, e non soltanto ­ come si è sempre erroneamente pensato ­ rivolto ai bambini e ai ragazzi. La prova è che in questi ultimi anni la graphic novel (una forma particolare del fumetto) è diventata un elemento di punta nei cataloghi degli editori generalati, di quegli editori, cioè, non specializzati in fumetti o che non ave­ vano mai pubblicato fumetti. Due di queste graphic novel (termine inglese che vuol dire “romanzo grafico, disegnato”) di autori italiani hanno riscosso un tale successo di critica e di pubblico da essere candidati al prestigioso premio letterario Strega: una storia di Gipi (nel 2014) e Dimentica il mio nome di Zero­ Calcare (quest’anno).

Fumetti, graphic novel, giornalini, albi, libri… di questo e molto altro saranno pieni gli scaffali della Biff, che piano piano si stanno colmando. Questo grazie all’Iniziativa e al lavoro dell’Associazione e alle due cospicue donazioni (diverse migliaia di titoli) fatte da Luca Raffaelli (uno dei massimi esperti di fumetto e organizzatore di festival e rassegne) e di chi scrive (giornalista che da anni si occupa di fumetto e illustrazione).

Ma fa Biff non sarà solo un «deposito» di fumetti e uno spazio dove poterli leggere e consultare: la sua ambizione è quella di diventare un centro vero e proprio per la promozione e la diffusione della lettura dei fumetti. A tale scopo si pensa di organizzare incontri, conferenze, eventi che avranno al centro il fumetto, la sua storia, i suoi linguaggi, i suoi generi, le sue scuole, i suoi protagonisti, i suoi autori e i suoi editori.

Saranno tanti «inviti alla lettura» aperti a tutti, a chi i fumetti li conosce e a chi non li conosce, a quelli che li leggono abitualmente, di tanto in tanto o a chi li ha letti quando era bambino e ora non li legge più. Incontri come occasione l’Associazione conta molto sul coinvolgimento della scuola, degli insegnanti e dei genitori – di riflessione sui fumetti, spesso e a torto considerate letture fatue, inutili e perfino dannose. E che invece potrebbero rivelarsi utili strumenti didattici e d’incentivo ad altri tipi di letture e approfondimenti. E saranno anche piccoli e grandi eventi, occasioni di festa e di comunicazione tra lettori reali e potenziali, autori e disegnatori. Lo scrittore Roberto Saviano, autore di Gomorra, romanzo-saggio sulla Camorra, ha partecipato di recente al popolare programma tv Amici. È andato per parlare dei libri, dell’importanza e della bellezza della lettura e ha invitato gli oltre mille ragazzi presenti nello studio a leggere Le notti bianche, un romanzo breve di Fédor Dostoevskij. Lo ha fatto con frasi semplici e bellissime, tra le quali, queste: «Un libro non sono semplici parole… dentro c’è tempo, è qualcosa che starà con voi per un po’.

Quando leggo – ha aggiunto – mi sembra di moltiplicare il tempo come se la mia vita non mi fosse bastata. Non perché hai più nozioni, hai più possibilità di percepire le strade dell’esistenza». Un libro, dunque, apre le porte del tempo e mostra nuove strade.

Per farlo usa le parole, che sono un mezzo. Se tra le pagine compaiono ogni tanto delle figure – come succede nei libri illustrati -, la forza evocativa delle parole aumenta e possiamo vedere più cose di quanto la nostra immaginazione ci ha già suggerito. Se poi le figure aumentano di numero, occupando tutto lo spazio delle pagine e assorbendo dentro di sé le parole scritte – come succede nei fumetti, allora la lettura diventa un vero spettacolo. Un po’come succede al cinema, quando vediamo un film, che di un fumetto è un po’ parente.

Con una differenza, però: al cinema le immagini sono in movimento e tempo e ritmo li dettano la velocità alla quale scorre la pellicola. Nel libro-fumetto i padroni del tempo siamo noi: possiamo leggerlo tutto di un fiato, fermarsi su qualche tavola o vignetta, tornare indietro, spaziare con lo sguardo lungo i vari piani della rappresentazione. Ecco perché la lettura di un buon fumetto, come, e forse di più, quella di un buon libro, ci regala tempo e ci fa percepire tante strade diverse. Volete percorrerle assieme noi? Volete aiutarci a costruire questa biblioteca, che è una delle pochissime in Italia e la prima a Roma? Noi ci contiamo molto. E vi chiediamo di aiutarci con idee, suggerimenti e, per chi lo vorrà, partecipando con aiuti di vario genere, con donazioni e mettendo a disposizione la propria passione.