Skip links
Published on: BIFF Biblio Farandola Fumetto

I tre Erich – Storia di amicizie (quelle vere) e di dittature (quelle vere).

Articolo della serie: Vite vere di disegnatori

di Claudio Ferracci

C’è una striscia a fumetti tedesca che non è stata praticamente mai pubblicata in Italia, se si esclude una breve comparsata nel bellissimo volume I primi eroi, una specie di antologia del fumetto delle origini edita da Garzanti (1).

 

                       Vignetta da “Vater und Sohn”

È la serie di brevi avventure a fumetti senza nuvolette Vater und sohn (Padre e figlio), creata nel 1934 dal disegnatore E.O. Plauen. Eppure si tratta di una di quelle opere che potremmo definire “senza tempo”. Realizzata con una grafica essenziale ma elegante, è figlia di una grande scuola di umorismo grafico che in Germania parte dal vero padre del fumetto mondiale, Wilhelm Busch, creatore già nel 1865 delle avventure di Max und Moritz, storielle di due monelli narrate con vignette in sequenza con sottostante testo in rima baciata (né più né meno di quelle pubblicate sul nostro «Corriere dei Piccoli» a partire dal 1908).

Nel 1934 l’editor Kurt Kusenberg fu incaricato dalla Ullstein Verlag di cercare un disegnatore per una serie umoristica a fumetti (simile al Topolino di Walt Disney, gli dissero) da pubblicare sul «Berliner Illustrirten Zeitung» (2). Tra gli oltre venti disegnatori con cui ebbe contatti, la scelta cadde sul disegnatore Erich Ohser, che aveva presentato diverse proposte, tra cui una bozza di “padre e figlio”. Ma Ohser era stato de facto bandito dalla sua professione a causa delle sue caricature politiche durante la Repubblica di Weimar e della conseguente non accettazione nella Camera della Stampa del Reich, per cui fu necessario trovare una soluzione per pubblicarne i disegni.

                   “Caricatura di Adolf Hitler realizzata da Erich Ohser”

La casa editrice ricevette dal Ministero della Propaganda il permesso che Ohser potesse pubblicare “disegni non politici sotto pseudonimo”. Pertanto Ohser firmò le storie di Vater und sohn con la sigla e.o.p. nella quale le prime due lettere rappresentavano le sue iniziali e la “p” stava per la città nella quale era cresciuto, Plauen, in Sassonia. In effetti Ohser aveva disegnato delle caricature che mettevano in ridicolo Hitler e Goebbels sul «Vorwдrts», giornale del partito SPD (3). Vater und Sohn fu pubblicato nel dicembre di quell’anno e poi settimanalmente per i successivi tre anni.

Ohser era nato il 18 marzo 1903 a Untergettengrün, ma la famiglia si trasferì a Plauen quando Erich aveva appena quattro anni. In questa città concluse con successo un tirocinio come fabbro, ma poi decise di iscriversi, contro il volere dei genitori, all’Accademia Statale di Arte Grafica ed Editoria di Lipsia, che frequentò dal 1921 al 1926.

A tempo perso lavorò al giornale «Neue Leipziger Zeitung», dove conobbe il redattore Erich Knauf e lo scrittore Erich Kästner. Cominciò così l’amicizia der drei Erichs (dei tre Erich).

           “Erich Ohser con il figlio Christian”

Dopo gli studi divenne rapidamente noto come illustratore di libri (tra gli altri illustrò il volume di poesie di Kästner Un uomo dà informazioni) e come caricaturista anche se, come abbiamo detto, alcuni lavori gli attirarono l’odio dei nazionalsocialisti. Con Kästner andò in viaggio a Parigi, Mosca e Leningrado (dove maturò una presa di distanza nei confronti del comunismo).Nel 1930 si sposò con la sua compagna di studi Marigard Bantzer, e da lì a poco nacque il figlio Christian.

La presa del potere da parte dei nazisti significò la fine dell’attività di disegnatore politico di Ohser. Quando la sua richiesta di iscrizione nella Reichspressekammer (Camera della stampa del Reich, l’organo cui obbligatoriamente allora dovevano essere affiliati coloro che lavoravano nell’editoria),

venne rifiutata, il che equivaleva a un divieto a esercitare la professione, fu sua moglie che dovette provvedere alla famiglia, finché il successo di Vater und Sohn ne risollevò le sorti.

Dopo la pubblicazione nella rivista, infatti, la Ullstein Verlag pubblicò un primo libro che ne raccoglieva le singole storielle, con una tiratura iniziale di 10.000 copie, che, oltre a 40 strisce già pubblicate, ne conteneva 10 inedite.

                 Una striscia di “Vater und Sohn”

A causa della grande richiesta, la tiratura fu stata aumentata a un totale di 90.000 copie. Altri due libri furono pubblicati nel 1936 e nel 1938; il secondo libro ha avuto una tiratura di 70.000 copie.

Dopo la Seconda guerra mondiale, nel 1948, la casa editrice Südverlag Konstanz acquisì tutti i diritti sull’opera, e li detenne fino al 2014, quando le strisce, a 70 anni dalla morte dell’autore, divennero libere da copyright. A seguito di questo successo, Ohser ebbe di nuovo il permesso di lavorare e divenne quindi nel ’40 collaboratore del periodico mensile «Das Reich», il quale, a differenza del resto della stampa nazista, si dava un tono liberale e comprendeva fra le sue firme anche voci critiche e non iscritti al partito nazista. Qui divenne famoso come caricaturista e particolarmente riuscita fu ritenuta (ovviamente) la sua caricatura di Stalin.

Per la casa di produzione cinematografica Deutschen Zeichentrickfilm GmbH (fondata da Goebbels nel 1942) Ohser lavorò assieme a Manfred Schmidt (4) al cortometraggio d’animazione Armer Hansi, uscito nel 1944 al cinema (5). Ohser concluse la serie Vater und Sohn di propria iniziativa e fece salutare padre e figlio nel numero 49/1937 del «Berliner Illustrirten Zeitung» con una striscia in cui i due personaggi corrono verso l’orizzonte e poi fluttuano nel cielo. Nella penultima storia illustrata, padre e figlio erano inorriditi dal fatto che stavano diventando il fulcro di una crescente commercializzazione.

Copertina dell’edizione del 1993 della Sud Verlag di “Vater und Sohn”

L’amicizia con gli scrittori e giornalisti Erich Knauf (1895-1944) e Erich Kästner (1899-1974) durò tutta la vita, i “tre Erich” condividevano infatti passioni e ideologie che non rinnegarono mai. Il primo, Knauf, fu redattore del giornale «Plauener Volkszeitung» e, dal 1928, editore nella Bьchergilde Gutenberg (6). Sotto la sua direzione sono apparsi romanzi socialmente impegnati e diversi libri sulla letteratura e la storia sovietiche. Dopo aver criticato uno spettacolo d’opera che Hermann Göring aveva sponsorizzato, fu arrestato nel 1934 e imprigionato per alcune settimane nei campi di concentramento di Oranienburg e Lichtenburg ed escluso dall’Associazione della Stampa Tedesca.

Negli anni ’30 ha scritto una biografia sull’illustratore berlinese Heinrich Zille (7), che è stata pubblicata solo nel 2015. Anche Kästner è stato giornalista, ma è divenuto famoso soprattutto per la sua produzione letteraria. La sua carriera giornalistica iniziò durante la Repubblica di Weimar con poesie e saggi socialmente critici e antimilitaristi pubblicati in vari periodici importanti dell’epoca.

                  “Il Museo dedicato all’artista a Plauen, in Sassonia”

Dopo l’inizio della dittatura nazionalsocialista, fu uno dei pochi intellettuali e importanti oppositori del nazionalsocialismo rimasti in Germania, sebbene le sue opere fossero nella lista dei libri bruciati sull’Opernplatz di Berlino in quanto definiti “non tedeschi” nel maggio 1933 e furono banditi sotto il regime nazista. Kästner fu l’unico autore a essere presente quando i suoi libri furono bruciati.

Nonostante varie forme di repressione, riuscì a sostenersi economicamente lavorando sotto uno pseudonimo, ad esempio con sceneggiature per alcuni film di intrattenimento comico e con i proventi dalla pubblicazione delle sue opere all’estero. Fu un prolifico autore di libri per l’infanzia, tra cui spiccano le riduzioni de Il Barone di Munchausen e del Till Ulenspiegel, illustrati come moltissime sue opere dal bravo Walter Trier (8). Dei “tre Erich” solo Kastner sopravvisse alla Seconda guerra mondiale. Ohser e Knauf si erano trasferiti a Berlino dopo che lo studio e l’appartamento del disegnatore erano stati danneggiati dai bombardamenti, e durante un allarme aereo pare che, nel rifugio sotterraneo dove avevano trovato riparo, abbiano espresso ad alta voce battute ironiche sul regime nazista.

“La tomba di Erich Ohser e del figlio Christian a Plauen”

 

Il capitano Bruno Schultz e sua moglie Margarete, coinquilini e conoscenti dei due, non esitarono a denunciarli alla Gestapo, che il giorno dopo, (28 marzo 1944) li arrestò entrambi e vennero rinchiusi nella prigione di Alt-Moabit. Qui, dopo aver subito per alcuni giorni le torture dei suoi aguzzini, Ohser decise di togliere al regime la soddisfazione di giustiziarlo e si tolse la vita in cella nella notte tra il 5 e il 6 aprile. Il suo amico Knauf invece venne giustiziato il 2 maggio successivo.

 

 


(1) 1° edizione novembre 1962, a cura della redazione della Casa Editrice Garzanti con la direzione di F. Caradec e prefazione di René Clair
(2) rivista illustrata settimanale pubblicata a Berlino dal 1892 al 1945. Fu la prima rivista tedesca per il mercato di massa e fu pioniera del formato della rivista illustrata.
(3) (da Wikipedia) Il Partito Socialdemocratico di Germania (in tedesco: Sozialdemokratische Partei Deutschlands, SPD) è il più antico partito politico dell’Europa continentale ancora esistente (ha celebrato il suo 150º anniversario nel 2013). Inoltre, può essere considerato in assoluto il modello di partito “nuovo”, cioè organizzato, classista e di massa, cui si ispirarono i maggiori partiti del XX secolo. Con più di 550.000 membri, l’SPD è il partito più grande (per numero di iscritti) in Germania.
(4) (1913-1999) disegnatore di fumetti noto come inventore del personaggio di Nick Knatterton, realizzato dal 1950 al 1959.
(5) È la storia del canarino Hansi che vola via dalla sua gabbia in cerca di fortuna, ma poi, di fronte ai pericoli del mondo esterno, torna pentito alla sua vita da prigioniero, ma felice.
(6) nata nel 1924 come associazione di promozione della lettura di origine sindacal-socialista, legata al movimento operaio tedesco.
(7) Rudolf Heinrich Zille (1858-1929) è stato un illustratore, fotografo e incisore tedesco.
(8) Walter Trier (1890-1951) illustratore ceco-tedesco, noto soprattutto per il suo lavoro per i libri per bambini di Erich Kästner e le copertine della rivista Lilliput.