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Incontro culturale – “Pertini” il Partigiano e l’Uomo Politico

Incontro culturale

 

L’incontro culturale svolto al cospetto di allievi partecipanti al bando di concorso, Dirigenti scolastici, Professori,  Insegnanti di scuole elementari e altro pubblico, ha visto la sala adibita a tale incontro gremito, questo a dimostrare (se ne fosse necessario) che  nonostante siano passati  23 anni dalla scomparsa dell’unico politico e uomo amato dagli Italiani e non solo, il ricordo è ancora vivo e forte.

Presenti alla tavola rotonda: il Presidente Nazionale F.I.A.P. (Federazione Italiana  Associazioni Partigiane) Mario Artali il quale ebbe modo di conoscere Pertini alla Camera dei Deputati nel 1972 lo descrive come una persona che già all’interno del partito evidenziava una forte personalità unita a una statura morale unica, ma soprattutto evidenzia il rapporto che Pertini aveva con i giovani socialisti che lui stesso definiva i suoi figli questo, essere un “padre” per loro è stato poi, di fatto, un simbolo protratto nel tempo.

Il Prof. Fabio Fabbri Prof. ordinario di “Storia contemporanea” dell’Università Roma Tre, il quale ha raccontato ai presenti  alcuni aspetti  universitari di  Pertini che a tanti risultavano nuovi e nello stesso momento sconosciuti. Nello specifico il  Prof. Fabbri  ha pubblicato  e tra poco sarà presentato al Senato la tesi di laurea (la seconda) che  il giovane Pertini discusse nell’anno 1924 presso l’Istituto di Scienze Sociali ”Cesare Alfieri” di Firenze  il tema :La Cooperazione.

Si tratta di un documento ritenuto scomparso, (così dichiara il Prof. Fabbri) che vede la luce ottantotto anni dopo la sua stesura, grazie a Roberto La Marca e Alessandro Chiabra (che lo hanno riscoperto abbandonato nella Biblioteca Umanistica dell’Università degli Studi di Firenze ) e a Sebastiano Tringari, che ne ha  curata l’edizione. Aveva già compiuto 27 anni il giovane Pertini quando in possesso della laurea in giurisprudenza, conseguita all’Università di Modena nel luglio del 23, si iscrisse per l’anno accademico 1923/1924 all’Università di Firenze, dove appunto il 2 dicembre 1924 si presento in seduta di laurea con  una tesi  su La Cooperazione già in precedenza esaminata  il 28 ottobre  e approvata da una commissione composta dai docenti Mario Marsili Libelli, Riccardo Dalla Volta e Giovanni  Lorenzoni (relatore).A Pertini fu assegnata una votazione finale di 84/110, inferiore di otto punti alla media (25/ 30 pari a 91,6/110) degli esami sostenuti. Segno continua il Prof. Fabbri che i rilievi di ordine scientifico o di altra natura abbiano suscitato un confronto forte da convincere la Commissione a pronunciarsi  per un giudizio che appare punitivo.

L’argomento di fatto anche se toccato brevemente, ha messo in risalto un aspetto che pochi conoscevano e di riflesso ha  colpito i presenti che assistevano alla tavola rotonda. L’intervento  dell’Assessore alla Cultura del Municipio VII di Roma Capitale Leonardo Galli , mette in risalto come l’attuale Municipio non sia per nulla insensibile a tutti quei personaggi della resistenza: Salvo D’Acquisto ,Ferruccio Parri, Gioacchino Gesmundo  a quali sono state dedicate delle scuole nel territorio.

A Sandro Pertini subito dopo la sua morte è stato dedicato il Centro anziani di “Centocelle”,questo per dimostrare che il ricordo della persona è indelebile nel tempo. L‘Assessore si sofferma in particolare sull’amore che Pertini aveva nei confronti delle classi disagiate e questo  anche perché era stato allievo del collegio dei Salesiani di Verazze  e quindi in lui c’era ed è rimasta forte fino al termine della sua vita questo senso di “protezione” verso i deboli. E’ bella la frase che cita a conclusione del suo breve intervento coniata da Montanelli e che ha suscitato tra i presenti un attimo di commozione interrotto da un caloroso e spontaneo applauso: Non è necessario essere socialisti per amare Pertini. Qualunque cosa egli dica o faccia, odora di pulizia, di lealtà e sincerità.

L’intervento del Segretario della Sezione ANPI Giorgio Sangalli di Roma VII” Giuseppe Liberotti, evidenzia la figura di Pertini contro la guerra esaltando tutti quei valori umani in cui lui aveva costruito i suoi anni della gioventù riflessi nella fede politica all’interno del partito socialista e in seguito diventati l’emblema del settennato da Presidente. L’accenno di Liberotti è anche per la Sezione ANPI di Roma VII dedicata appunto a Giorgio Sangalli un ragazzo di appena 17 anni il quale trovò la morte nella battaglia del monte Tancia ( vicino Roma) pur di salvare la vita al resto dei compagni partigiani.

Il Direttore Artistico dell’Associazione Maestro Franco Massimi (tra l’altro ispiratore del Bando di concorso a tema artistico) ci parla dell’idea artistica della mostra prendendo spunto da una frase che disse il Presidente Pertini: “Ho il cuore dell’800 e la mente del 2000”e da questo spunto che il Maesto Massimi ha sviluppato la progettualità  seguendo un percorso artistico ben delineato che sul catalogo stesso è  suddiviso in tre segmenti : il  percorso Artistico Storico Culturale Italiano dall’800 al 900 e su questo in particolare si sofferma in questa tavola rotonda, sono gli anni in cui si diffonde lo spirito romantico e la forza realistica, in Italia  il naturismo predomina per tutto il secolo toccando tra 1855 e il 1863, il suo apice con i macchiaioli dove con grande personalità emergono personaggi di alto spessore artistico come Lega, Signorini, Abbati ma soprattutto Fattori. Intorno a questi grandi maestri  si sviluppa  una grande corrente così definita dei “post Macchiaioli” alcuni di essi Nomellini, Ghiglia, Modigliani sono state le basi di vari movimenti artistici, come il Divisionismo italiano e il simbolismo come Segantni ,Pelizza  e Morbelli ecc..

Il periodo storico culturale italiano dal 1910 al 1945 e quello che corre dal 1850 al 1980. L’intervento del Maestro Massimi, è stata  l’occasione di confronto tra gli alunni presenti  i quali hanno motivato in sintesi l’ispirazione con cui anno partecipato al Bando di concorso.

Ha chiuso la tavola rotonda, il Presidente del Municipio VI Roma Capitale Giammarco Palmieri, il quale, pur essendo giovane di età  ha voluto valorizzare attraverso i ricordi che sono poi di tutti, la figura di Pertini attraverso frammenti degli anni 80, dove sia in momenti dolori come in momenti di gioia lo Stato da lui rappresentato era sempre presente vigile e dove necessitava critico nei confronti di chi non rispettava  ed eseguiva le procedure. Di lui aggiunge Palmieri lo colpiva la sua straordinarietà, il suo stare tra i giovani, la sua inconfondibile umanità e l’alto senso di democrazia.

L’incontro è stato brillantemente coordinato dal Dott. Gabriele Paci, il quale ha parlato del Presidente Pertini mettendo in risalto anche la figura di Carla Voltolina …così da lui sintetizzata…Carla…la sua “ragazza” per sempre. Che gli fu, gli è, accanto con amore, tenacia, discrezione.