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Published on: Eventi

Incontro culturale – …Da una pagina grigia della storia italiana…a un colore forte…Sandro Pertini

Pertini: l’Uomo delle Istituzioni

2013

Prima di entrare nel cuore dell’incontro è giusto dedicare un prologo importante alla giornata, questo perché nonostante l’ennesimo sciopero dei mezzi pubblici che, di fatto, ha solo parzialmente diminuito l’affluenza degli alunni, del corpo docente e dell’immancabile pubblico, la città di Roma ha voluto ancora una volta manifestare un tributo particolare al Presidente Pertini.

La mattinata si è aperta con l’esibizione della Fanfara della Legione Allievi Carabinieri di Roma, la quale ha intrattenuto i presenti nel piazzale antistante la sede dell’Associazione Culturale “La Farandola”. Sono stati momenti belli, emozionanti, è sembrato di rivivere un qualcosa di magico, di surreale, come se da un momento all’altro potesse apparire il Presidente Pertini; è stata una sensazione unica, grazie alla disponibilità, alla cortesia e alla professionalità della Fanfara dei Carabinieri.

Tornando alla tavola rotonda, è stata coordinata con brio e spigliatezza dal giornalista Giuseppe Caporaso, che ha descritto Pertini come l’uomo del dialogo, con la sua capacità di stare insieme ai giovani e di avvicinare la gente alla politica, ciò che oggi appare distante. Presente all’incontro il presidente della Fondazione Sandro Pertini, Umberto Voltolina, cognato di Pertini e fratello di Carla, compagna di Pertini. Il Presidente della Fondazione ha esordito con una frase che Pertini disse ai tanti giovani che ha incontrato nel suo settennato al Quirinale: “Io mi chiamo Pertini fatemi pure domande impertinenti”. A seguire ha raccontato del rapporto che lui aveva con il Presidente, così speciale nonostante i venti anni di differenza. Voltolina ha letto alcuni passi di una lettera che Pertini gli aveva inviato mentre era detenuto nel carcere di Santo Stefano. Quello che ha colpito i presenti e in particolare gli alunni è stata la frase “I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi, di onestà, di coerenza e di altruismo”. La loquacità con cui la quale Voltolina ha espresso questi concetti ha attirato l’attenzione di tutti, come se, di fatto, si stesse rivivendo in tempo reale una pagina di Storia. L’intervento del direttore artistico dell’Associazione, Maestro Franco Massimi, ha raccontato la vita di Pertini alla luce di alcuni momenti artistici della storia Italiana, vista la passione per l’arte che lo stesso Presidente nutriva. Il Maestro Massimi ha affrontato brevemente le tematiche artistiche che in Italia sono similari a quelle di altri paesi europei, il periodo decennale che corre tra gli anni ’50 e ’60, la cosiddetta “Arte informale”, che ha visto nelle figure di Giacomo Burri e Lucio Fontana gli ispiratori principali. Il periodo degli anni ’70 la così detta pop-art che in particolare in Italia coincide quasi integralmente con un gruppo di artisti romani: Schifano, Festa, Angeli, Ceroli, Fioroni, Tacchi, Lombardo, e Mambor ai quali sono stati vicini artisti di area milanese e bolognese.

Gli anni ’80 hanno visto la nascita della Transavanguardia, nome coniato da Achille Bonito Oliva, che considera il linguaggio come uno strumento di transizione, di passaggio da un’opera all’altra, da uno stile all’altro. È stato, di fatto, un ritorno alla pittura (rivalutando gli strumenti tradizionali come i pennelli, la tela e colori a olio) e al repertorio d’immagini figurative, pur non proponendosi di descrivere la realtà.

La dirigente scolastica prof.ssa Carla Mazzocchi ha narrato un episodio personale legato al tema dell’incontro, protagonista il padre preso prigioniero nell’ottobre del 1943, riuscito a evadere grazie alla brigata di Pertini. Un racconto non privo di emozione, gioia e soddisfazione. La prof.ssa Mazzocchi ha aggiunto che il padre si definiva con onore un “Pertiniano”, questo a dimostrazione dell’importanza e del carisma che Pertini aveva. Ha poi espresso parole di apprezzamento nei confronti di Carla Voltolina, persona schiva, riservata, che affermava: “Hanno eletto Sandro, non me…” “Questo suo carattere”, ha continuato la Mazzocchi, “è la dimostrazione che dietro a un grande presidente c’è sempre una grande donna”. Particolare e simpatico è stato poi l’intervento di Gennaro Iovine, l’uomo che dal 1966 fino agli ultimi momenti della vita del Presidente gli è stato fedelmente accanto. Iovine ha raccontato di come sua moglie fosse molto contraria a questa sua nomina come Capo dello Stato, tanto da rifugiarsi a Nizza per un brevissimo soggiorno nel quale il marito avrebbe dovuto raggiungerla. Avuta la notizia di nomina direttamente da Pertini, fece ritorno a Roma, ad attenderla all’aeroporto con la sua utilitaria personale (una Fiat 500, non un auto di servizio, ha sottolineato simpaticamente Umberto Voltolina) c’era Iovine, il quale stentò nel riconoscerla visto il modo in cui si era camuffata, per non essere riconosciuta.

Iovine ha ricordato gli ultimi momenti di vita vissuti da Sandro Pertini, e una frase che in questa giornata bella è rimasta impressa a tutti i presenti: ”Gennaro, gli stia vicino a mia moglie”. L’Uomo

Iovine ha ricordato gli ultimi momenti di vita vissuti da Sandro Pertini, e una frase che in questa giornata bella è rimasta impressa a tutti i presenti: ”Gennaro, gli stia vicino a mia moglie”. L’Uomo Pertini aveva per i sentimenti altrui un profondo rispetto. L’assessore alla cultura del VII Municipio di Roma Capitale, Leonardo Galli, ha messo in risalto le doti di grande comunicatore di Pertini e nello stesso momento il saper interpretare il sentimento popolare della gente, evidenziando come in un momento in cui regna e persiste questa grande confusione politica, le capacità di un personaggio come lui avrebbe fatto la differenza. L’Assessore ha sottolineato inoltre che pur essendo la più alta carica istituzionale Pertini ha preferito rinunciare alla residenza al Quirinale, accontentarsi di una piccola mansarda di trentacinque mq a fontana di Trevi, a conferma, se ce ne fosse bisogno, della sua umiltà. Il presidente onorario della “Planet Onlus”, Avv. Francesco Figliomeni, nel ringraziare l’Associazione Culturale “La Farandola” per l’invito ha evidenziato l’impegno e il lavoro instancabile che la stessa ha sostenuto per la realizzazione dell’evento, questo a dimostrazione che anche in periferia si possono organizzare manifestazioni di spessore anche internazionale. Figliomeni si è rivolto principalmente ai giovani presenti, ricordando come Pertini avesse conseguito due lauree, quest’aspetto assai importante fa capire come la cultura sia il mezzo primario per imporsi nella vita e di riflesso nella politica. Si è soffermato poi nel descrivere i vari uffici da lui frequentati quotidianamente, dove molto spesso regna l’incompetenza, “Ecco perché lo studio” ha ribadito, “è indispensabile per forgiare i giovani nell’affrontare le difficoltà della vita. Nel suo intervento ha evidenziato come in politica non ci sia più un’entità chiara e concreta, lui stesso dimettendosi dall’incarico di presidente della Commissione trasparenza all’interno del Municipio VII di Roma Capitale, ha voluto contestare una situazione che lui stesso rifiuta categoricamente. Ha concluso il suo intervento con una bella frase: “Ce ne fossero oggi di persone come Sandro Pertini”. Il vicepresidente della Fondazione Sandro Pertini, Avv. Pietro Pierri, ha messo in risalto come quotidianamente molta gente comune si avvicina alla Fondazione, in nome del Presidente, tanto amato e rimpianto. Pierri ha accennato brevemente che l’infanzia di Pertini fu molto rigida, una madre severa, gli studi fatti dai salesiani e la sua fede cattolica. Poi una trasformazione, al liceo si è allontanato dalla fede cattolica per abbracciare quella socialista, sempre all’insegna di valori quali lealtà e onestà, finalizzati sempre alle battaglie per la libertà. Quando fu eletto Presidente della Repubblica, aveva un ruolo marginale all’interno del partito, questo dimostrava che non amava compromessi all’interno di un gruppo politico. Il suo atteggiamento poteva sembrare a tanti quello di una persona sempre in collera con tutti, invece era lui che non concepiva e rifiutava manovre torbide. Il giorno della sua nomina anche Almirante, nel tendergli la mano per congratularsi, gli disse: “Presidente, lei mi ha costretto ad applaudirla”. Pierri ha terminato il suo intervento ringraziando in nome della Fondazione Sandro Pertini di Firenze l’Associazione Culturale “La Farandola” per l’ottimo lavoro svolto nonostante le tante difficoltà nell’organizzare un evento così complesso.

Ha poi donato all’Associazione una delle pipe care al Presidente Pertini. Il sindaco di Stella, Marina Lombardi, ha parlato delle origini di Sandro Pertini, del suo carattere di ligure un po’ spigoloso, rude ma sincero, che rinunciando a una vita di ragazzo borghese e benestante ha preferito condividere i valori grandi della giustizia sociale e della libertà. La casa di famiglia, ci ha racconta il sindaco, è in pieno centro storico, una porzione di essa è stata acquistata per farla diventare, di fatto, una casa-museo dedicata al grande Presidente, dove si vedono quotidianamente persone con gli occhi lucidi che sono lì per ricordare questo grande personaggio che non tramonta mai. La casa è visitata di continuo durante l’arco dell’anno da scuole, turisti e da tanti italiani, i quali entrano con rispetto e devozione verso la persona che tanto si è battuta per loro. “Pertini”, ha aggiunto la Lombardi, “era un grande comunicatore, i suoi discorsi di fine anno ne erano la dimostrazione, parole semplici, schiette, sincere, il suo modo per farsi capire e amare; è stato il primo Presidente ad aprire le porte del Quirinale del suo settennato. Il sindaco ha terminato il proprio intervento dicendo che, anche se ligure, ha conosciuto Stella negli anni ’70, da semplice turista, e non avrebbe mai pensato che un giorno ne sarebbe diventata il sindaco, per lei un grande onore anche per il rispetto istituzionale alla figura di Pertini.

Al termine della tavola rotonda il Presidente dell’Associazione Culturale “La Farandola” Romina De Cesaris, il vicepresidente Giuseppe Tramontana e il direttore artistico Franco Massimi hanno comunicato i nomi dei tre alunni vincitori delle borse di studio a tema artistico, frequentanti i seguenti istituti scolastici: Liceo artistico “A. Caravillani”, Liceo artistico Beata Maria De Mattias, Istituto IPSCT Virginia Woolf. A premiare i ragazzi il presidente della Fondazione Sandro Pertini Ing. Umberto Voltolina, e il vicepresidente Avv. Pietro Pierri.