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L’ARCHIVIO STORICO ENRICO CASTELLI FINALMENTE HA UNA SEDE ESPOSITIVA!

Per valorizzare un archivio non basta ordinarlo, dotarlo di indici, disporlo in condizioni tali che gli studiosi siano largamente aiutati nelle loro ricerche: bisogna andare incontro alle persone, far conoscere loro, tangibilmente, quali documenti siano conservati in questa sede, e quale importanza possiedono.

 

Siamo arrivati all’inaugurazione tanto attesa di una sala interna dell’Associazione Culturale La Farandola, dedicata all’Archivio Enrico Castelli, un lavoro di squadra culminato il 21 ottobre 2022 e che ha coinvolto non solo l’affezionato pubblico che segue l’Associazione, ma soprattutto le Istituzioni.

“Possiamo essere felici e soddisfatti di quanto fatto in questi anni, un percorso lungo e costruttivo iniziato molti anni fa, che chiude un primo ciclo di studi dedicati a quest’artista dell’inizio del ‘900.” Così ha esordito il presidente dell’Associazione Culturale La Farandola, Romina De Cesaris, la quale, al cospetto dei tanti partecipanti all’inaugurazione e Istituzioni incluse, ha voluto ringraziare tutti quelli che hanno lavorato assiduamente a questo progetto assai impegnativo. Aggiunge che si tratta solo dell’inizio di uno sviluppo più ampio, che porterà entro il nuovo anno a una fase successiva con un primo intervento di digitalizzazione del materiale in possesso. Questo, aggiunge, è soprattutto merito del Maestro Franco Massimi

Ed è proprio lui che ci parla Castelli, facendo conoscere la rilevante attività svolta dall’artista nell’ambito della progettazione edilizia, la realizzazione di opere d’arte di pittura e scultura, ed i rapporti con artisti contemporanei quali Alberto Burri, Giorgio Morandi e Giorgio Quaroni. Enrico Castelli, aggiunge Massimi, partecipò a varie esposizioni a partire dal 1933, nel 1937 vinse il primo premio per la scultura alla VII Mostra del Sindacato Belle Arti del Lazio, nel 1933 si aggiudicò il concorso per due statue del Palazzo degli Uffici Finanziari di Bari, nel 1934 vinse il premio per il Ritratto della medaglia d’oro Tognoni. Nel 1940 la Galleria Nazionale d’Arte Moderna acquistò un suo bronzo. Nel 1941, per l’Esposizione Universale di Roma, Castelli eseguì le statue degli Evangelisti Giovanni e Matteo per la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, mentre nel 1942 scolpì la statua dello Schermitore per le Scuole del Servizio antincendi alle Capannelle e nel medesimo anno vinse un premio per scultura dell’Insigne Accademia di San Luca. Il materiale ora conservato presso la sede associativa, come lui stesso conferma, proviene dalla donazione che la sorella Giselda aveva affidato proprio a lui, in virtù di una simpatia nata negli anni. Il tutto nasce dal loro studio privato: sia Castelli che Massimi avevano lo studio in un edificio sulla via Prenestina a Roma e, da qui, nasce anche l’amicizia con Giselda, la quale aveva il sogno di poter realizzare un museo dedicato al fratello un giorno. Massimi l’ha presa alla lettera: grazie alla collaborazione di Bruno Canova (anche lui con studio presso lo stesso edificio di via Prenestina) e dell’Associazione Culturale La Farandola, è riuscito a comporre “un piccolo ma importante frammento di storia artistica”, come lui stesso lo definisce, raccogliendo il materiale che, tra l’altro, è stato anche dichiarato di interesse storico particolarmente importante dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio

L’intervento del Presidente del V Municipio di Roma Capitale Mauro Caliste, è finalizzato ad un ampio riconoscimento del lavoro svolto in questi anni dall’Associazione, che grazie all’Archivio Storico Enrico Castelli è riuscita a far convergere l’attività di ben tre importanti Istituzioni: il Ministero della Cultura, la Regione Lazio e il Comune di Roma della figura del V Municipio. Questo dimostra come lavorando bene, in maniera attenta, si riescono ad ottenere risultati notevoli. Tuttavia, questo non è un punto di arrivo, è un punto di partenza importante, in cui è anche necessario l’intervento costante delle Istituzioni, che devono supportare realtà che sviluppano in maniera così intensa attività culturali del genere.

Tra le Istituzioni presenti è assai apprezzato l’intervento della Consigliera Regionale Marta Bonafoni che, con grande soddisfazione, dichiara di aver seguito con ampio interesse lo sviluppo di questo progetto: l’allestimento della sala e la catalogazione dei documenti, che sono una porta tra il passato ed il futuro, un passaggio importante perché la sede dell’Archivio è in un plesso scolastico e per questo le scuole stesse ne trarranno beneficio dal punto di vista di arricchimento culturale. Afferma che: “Ogni volta che vengo in questa sede per una qualsiasi manifestazione proposta dall’Associazione Culturale La Farandola, si respira la passione, la vivacità e la gioia che dimostrano quanta dedizione ripongono in ogni cosa che fanno.” Conclude il suo pensiero affermando che questo immenso lavoro possa essere un’importante parte di storia culturale della nostra amata Città. 

Presente all’inaugurazione anche Pietro Trivieri Vice Preside dell’Istituto Comprensivo Pirotta, scuola che ospita ormai dal 2010 l’Associazione, il quale nel portare i saluti e i complimenti da parte del Dirigente Scolastico Rosamaria Lauricella Ninotta, esprime profondo apprezzamento per l’ottimo lavoro svolto in questi anni, confermando che interagire con realtà solide non può che dar ancor di più lustro alla scuola stessa. Inoltre, si complimenta per le tante iniziative che con continuità vengono proposte e conclude complimentandosi per il riallestimento della sala dedicata all’artista Enrico Castelli, sottolineando con quanta cura e pignoleria sia stata seguita ogni cosa.

L’intervento del Vice Presidente dell’Associazione Giuseppe Tramontana prende spunto da una citazioni  del libro L’arte Serve a Qualcosa? di Ludovico Pratesi, professore di Didattica dell’Arte all’Università IULM di Milano, che afferma: “Complice anche una certa superficialità della classe politica ,che ha pronunciato frasi  tipo” l’arte italiana si ferma a Tiepolo” o “con la cultura non si mangia”, di fatto negli ultimi vent’anni l’arte è scomparsa dall’immaginario collettivo, sostituita dalla tecnologia. Quello che è strano, però che noi italiani non viviamo in un’isola delle Samoa, tra spiagge bianche e palme di cocco, ma in uno dei Paesi più belli del mondo, dove architettura e arte sono letteralmente ovunque, perfino nei più piccoli borghi isolati del Molise o della Basilicata. Non sembra paradossale? Siamo circondati dalla bellezza ma la ignoriamo. Attratti solo dagli schermi dei nostri smartphone, non la vediamo neanche più.” La citazione stessa dà la possibilità di avviare una profonda riflessione che il Vicepresidente sottolinea con toni pacati ma decisi: il lavoro che in questi anni l’Associazione ha svolto in questi anni è frutto di passione, di determinazione, di sacrifici ma soprattutto di grande impegno. Tutto questo è stato possibile anche grazie alla collaborazione dei dirigenti scolastici precedenti, quelli attuali, delle Istituzioni locali, per non dimenticare tutte le persone che rappresentavano e oggi rappresentano la politica in genere dal Comune alla Regione. Un particolare ringraziamento viene rivolto all’ex Assessore alla cultura e scuola dell’ex VII (ora V) Municipio Leonardo Galli, che sin da subito ha sposato gli intenti dell’Associazione, condividendo e supportando gli eventi culturali proposti e partecipando in prima persona ad ogni manifestazione. C’è un velo di malinconia nel discorso di Tramontana, ma il senso di gratitudine e di rispetto verso la persona di Galli è veramente immenso.

C’è un’altra persona che merita una menzione particolare: l’Onorevole Flavia Piccolo Nardelli, deputata al Senato con la precedente legislatura, che ha seguito con attenzione lo sviluppo dell’Archivio Storico Enrico Castelli, apprezzando il materiale in esso contenuto, consigliando e caldeggiando le iniziative da proporre per la sua completa valorizzazione. È stato l’input che ha permesso di raggiungere il massimo del risultato. L’intervento stesso di Flavia Piccolo Nardelli, è finalizzato ad evidenziare riflessioni sull’Archivio; parla in prima persona di questo progetto, ricordando che quando era presidente della Commissione Cultura alla Camera dei deputati, fu fatta una indagine conoscitiva su quelle che erano le realtà territoriali del nostro Paese poco conosciute, ma capaci di unire la valorizzazione di un territorio con una dimensione nazionale come può essere una grande città e in questo caso Roma. L’Associazione Culturale La Faranda, ha unito una serie di fattori di elevata importanza, l’Archivio Castelli deve essere tutelato, valorizzato e fruibile a tutti. L’impegno e la passione con cui Romina De Cesaris, Franco Massimi e Giuseppe Tramontana, cardini dell’Associazione, hanno caldeggiato sin dall’inizio presso le Istituzioni il progetto porta ad una riflessione importante: “la cultura non va solo pensata, va realizzata in luoghi che, seppur lontani dal centro, sono pieni di vita.” Conclude il suo intervento esortando tutte le Istituzioni presenti affinché iniziative di questo tipo possano essere maggiormente proposte al pubblico. 

Una citazione particolare merita la scultura in resina bronzata dedicata dal Maestro Massimi all’artista Enrico Castelli: si tratta di una interpretazione personale del Maestro, che raffigura l’artista con un’espressione di filosofo e di grande  pensatore. L’opera realizzata è stata collocata nella stessa sede dell’Archivio per simboleggiare la continuità artistica.

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