Roma cambia: dopo il ballottaggio del 16-17 ottobre 2021 abbiamo un nuovo sindaco, Roberto Gualtieri. E, di riflesso, il V municipio ha un nuovo Presidente: Mauro Caliste. Al “timone” di un quadrante formato da circa 250.000 abitanti (una città dentro una metropoli) lo incontriamo oggi per farci raccontare personalmente i buoni propositi e le proposte costruttive che in questi anni sono stati assenti in questo territorio.
Mauro, sei in politica da molti anni con vari incarichi anche di responsabilità, vuoi presentarti brevemente ai lettori della «Farandola News»?
Grazie per l’invito per questa chiacchierata informativa e propositiva, come sicuramente lo è da oggi e lo sarà in futuro. Sono nato e cresciuto al Prenestino, ho 62 anni, il mio intento e quello di tutta l’Istituzione che rappresento è quello di dare vivacità e nuove prospettive al nostro territorio. Questo significa valorizzare quello che abbiamo qui nel V Municipio, soprattutto nell’ambito della cultura e del turismo.
Come si diceva il V Municipio è un territorio assai ampio, come si può gestire tutto questo?
Gestire questo territorio è difficile ma non impossibile, come credo lo sia per tutta Roma.
Quello che dobbiamo fare è vedere in primo luogo quello che effettivamente si può realizzare senza prospettare ai cittadini un libro dei sogni. Il tutto quindi compatibilmente con le risorse in primis umane e poi economiche. Trovare la strategia giusta e organizzare al meglio l’attività politica e, per quello che ci è consentito, anche l’attività organizzativa del Municipio.
Il problema della sicurezza è per i cittadini molto importante. Nel contesto generale ci sono presidi di polizia e carabinieri distanti dai centri nevralgici dei quartieri (citiamo Centocelle e non solo). Quali sono i propositi personali e della giunta su questo delicato argomento?
Questa problematica è stata ben recepita dal sindaco Gualtieri, infatti è stato costituito a livello di giunta l’osservatorio comitati per la sicurezza. Io ho già incontrato il comandante della compagnia dei Carabinieri e i rappresentanti dei tre commissariati, con cui abbiamo cominciato ad affrontare le varie tematiche che ormai tutti conoscono nel Municipio. Quindi in incontri successivi io sottoporrò a loro alcune problematiche. Ascolterò le loro proposte e pianificherò gli interventi da fare come parte politica, tra cui sicuramente anche quella di aumentare i
presidi presenti sul territorio. Questo non significa che vogliamo militarizzarlo, assolutamente no, però dobbiamo sicuramente dare una risposta sulla sicurezza, perché la percezione non è quella di un quartiere sicuro.
Vicino al mercato Insieme in Viale della Primavera e all’adiacente piazza delle Gardenie (dove c’è la fermata metro Gardenie) risulta persistere all’esterno ormai da moltissimi mesi una sorta di “mercato abusivo”. Ciò evidenzia un forte degrado non solo urbano, come si può risolvere tale problema e riportare tranquillità tra gli abitanti?
Nell’area antistante il mercato, oltre alle soste a rotazione che sono quelle autorizzate, ci sono entità che occupano lo spazio abusivamente. Quello che possiamo fare è incrementare la presenza della Polizia Municipale, sebbene sia necessario un presidio fisso. Vediamo di confrontarci con il mercato stesso e trovare delle soluzioni efficaci. Oltre alla Polizia Municipale si possono coinvolgere le varie associazioni di volontariato: carabinieri, vigili, polizia in pensione, però il mercato stesso deve fare la sua parte. Chiederò personalmente al nuovo comandante della Polizia Municipale di avere una maggiore presenza, compatibile con le scarse risorse umane di cui dispone il Municipio V.
Quando si parla di sicurezza, si tocca un argomento che non può essere affrontato solo a livello Municipale, ma è un problema politico di elevato spessore. Uno su questo la prostituzione che sta invadendo i centri abitati, dove famiglie si trovano a sopportare una situazione vergognosa e pesante. Come si può agire su questo?
Si può agire sotto due aspetti. Sicuramente una maggiore presenza delle forze dell’ordine, e questo è già in essere; ci sono stati dei controlli per combattere tale fenomeno con il conseguente allontanamento di queste persone. Il discorso è che la normativa nazionale non prevede che si possa andare oltre al controllo anagrafico delle persone, perché paradossalmente tale professione non è un reato. Noi comunque come istituzioni prevediamo la presenza delle forze dell’ordine. Contestualmente, ci attiveremo quanto prima con le realtà associative che si occupano del recupero delle prostitute. Ci sono delle associazioni che andranno, nel nostro caso, sulla Palmiro Togliatti e su Via Emilio Longoni, dove purtroppo tale fenomeno è ben visibile sotto le finestre del centro abitato. È un problema serio, estate o inverno, già dalle prime ore del pomeriggio e non è un bel vedere. Non è una situazione sopportabile, in primis sul piano umano perché lo sfruttamento della prostituzione non deve essere accettato, e poi per altri evidenti problemi. Quindi ci muoveremo sia sul piano della sicurezza ma anche sul piano sociale. Ripeto, ci rivolgeremo a quelle associazioni che lavorano appositamente su questo tema, siamo già in contatto con loro e pensiamo di farle inserirle nel programma del prossimo piano sociale di zona del territorio, dove dedicheremo un finanziamento apposito per cercare di recuperare queste donne che spesso, troppo spesso, sono costrette a fare questo tipo di “lavoro”.
Si nota in questa fase un cambiamento netto e in parte assente con la gestione amministrativa precedente, questo input da cosa scaturisce?
Io non parlo del passato, non è stato un caso che il giorno del mio insediamento ho voluto accanto a me tutti quelli che mi hanno preceduto. Sostengo sempre che chi mi ha preceduto ha svolto il proprio lavoro, la propria missione, cercando di fare del proprio meglio. Io mi ritengo fortunato, ho voluto scegliere persone in giunta che siano all’altezza della situazione, persone competenti del settore, adatte al ruolo che devono ricoprire per intraprendere questi cinque anni che sono difficili sotto tanti punti di vista. L’obiettivo è quello di rimettere il treno sui binari, bisogna cominciare a correre perché i cittadini attendono delle risposte che bisogna dare. Ho fatto anche un appello alle opposizioni affinché ci si possa compattare per pensare al bene dei cittadini.
Ci sono quartieri che fanno parte del Municipio da te rappresentato (citiamo in primis il Pigneto e Centocelle) che sono importanti per i giovani a livello cittadino, ma ci sono altri bisogni delle nuove generazioni soprattutto sui temi della creatività, della partecipazione e del lavoro, cosa può e cosa deve fare il Municipio nell’ambito delle proprie competenze per questo?
Allora, innanzitutto bisogna dare fiducia ai giovani, dargli quelle opportunità che in questi anni nel territorio a Roma in genere non sono state concesse. Questo rientra nel nostro programma, e lo attueremo in questi cinque anni creando e concedendo degli spazi per far realizzare i loro sogni.
Quartieri come Il Pigneto, la Certosa e Centocelle, dove ci sono molti giovani provenienti anche da fuori regione appositamente perché sanno di poter realizzare la loro ambizione. Dobbiamo individuare gli spazi da poter destinare a loro affinché possano realizzare quello che da sogno possa trasformarsi in un’opportunità lavorativa, e qualcuno già ce l’ho in mente.
Il discorso delle scuole è altrettanto importante. Ci sono 25 scuole statali suddivise tra Istituti comprensivi e Istituti superiori o licei che hanno l’esigenza di essere messe in rete tra di loro e sviluppare forme di cooperazione orizzontali (tra istituti dello stesso grado) e verticali (tra istituti di grado diverso), sia di sviluppare progetti in comune per orientare gli studenti in modo corretto per il proprio futuro. Cosa può fare il Municipio in questo?
Sulle scuole abbiamo solo le incombenze. Sono state costruite negli anni Cinquanta e Sessanta, sono bellissime strutture che però devono avere una manutenzione. Ho già partecipato, insieme all’assessore alle Politiche scolastiche, al primo incontro con tutti i dirigenti scolastici del nostro territorio; in quella sede tutti si sono resi disponibili a fare dei progetti insieme. Progetti non solo teorici, ma pratici. Il nostro compito come parte politica è quello di fare in modo che nei bilanci dei prossimi anni vengano inseriti finanziamenti mirati per le strutture scolastiche, al fine di risolvere queste situazioni ammalorate nel tempo.
Parlando di scuola ci vengono in mente i Bibliopoint. Nel nostro Municipio ce ne sono quattro: ce ne parli per farli conoscere meglio?
Nel nostro territorio c’è molta presenza di realtà culturali, tra cui i Bibliopoint. Quello che dobbiamo fare è metterli in rete e questo allo scopo di farli conoscere ai cittadini, ma soprattutto alle scuole. Altro aspetto che dobbiamo assolutamente affrontare, e su cui stiamo lavorando, è quello di dar vita a una biblioteca nel quartiere La Rustica, in quanto è impensabile che in un territorio così vasto sia assente un punto culturale così importante. Contestualmente a questo c’è l’opportunità di svolgere working (piattaforma di servizi volta a facilitare lo svolgimento della professione), cioè destinare alcune fasce orarie ai giovani per lo studio. Altro aspetto assai utile, finalizzato alla realizzazione della biblioteca, è oggi lo smart working che ormai è uno strumento di lavoro utilizzato da tantissime persone. Questa è in sintesi l’idea di sviluppo che io/noi abbiamo pensato per ampliare questo settore.
A proposito di biblioteche, sicuramente sarai a conoscenza che nel nostro Municipio è stata aperta al pubblico dal 2016 (al momento solo per consultazione in sede) la Biblio Farandola Fumetto (iscritta all’ICCU ed è in rete SBN), posta all’interno della sede dell’Associazione Culturale La Farandola. Formata al momento da circa 6.000 tra fumetti e libri, un patrimonio ricco e in fase di ampliamento. L’intento è quello di rimodulare gli spazi interni per ampliare e far diventare tale biblioteca un centro polifunzionale aperto a tutti. Cosa pensi di questa idea? Si può aprire un tavolo di lavoro su questo progetto?
Assolutamente sì, quello che dobbiamo pensare è che oggi come oggi non dobbiamo considerare la biblioteca tradizionale come era un tempo, ma dobbiamo pensare a strutture come quella della Biblio Farandola Fumetto, oppure all’interno di edifici scolastici; come accennavo prima, nell quartiere della Rustica c’è una scuola che sta mettendo a disposizione uno spazio per poter creare una biblioteca. Quindi quello che dobbiamo fare noi, ove possibile, è creare più punti culturali. Iniziative propositive come la Biblio Farandola Fumetto devono essere supportate.
Il piano Next Generation EU, meglio noto in Italia con il nome informale di Fondo per la ripresa approvato dal Consiglio Europeo a favore degli Stati membri colpiti dalla pandemia di Covid-19, prevede risorse straordinarie per investimenti in strutture e istruzioni. Come si può concretizzare questo nel nostro territorio?
Al momento ancora non ci è arrivata comunicazione, comunque l’intenzione del Sindaco Gualtieri, che ha mantenuto la delega sul PNR (Programma Nazionale per la Ricerca) è quello di fare investimenti sia sul piano culturale che su quello salutare. Quello che faremo, come dicevo nelle risposte precedenti, è aprire ove possibile più punti culturali utilizzando anche queste risorse. Io personalmente sostengo che dove non si arriva con la gestione economica ordinaria è necessario utilizzare risorse straordinarie, quindi nel caso della Next Generation utilizzare i finanziamenti bene e subito.
Molta attenzione è posta ai centri anziani, che nel nostro territorio sono un importante centro di socialità. A fronte delle difficoltà di questi ultimi anni (anche causa Covid-19) come pensi di rilanciarli?
Il primo passo effettuato dalla nuova giunta è stato quello di riaprirli, visto che i centri anziani sono un punto di riferimento e di aggregazione; nel nostro territorio sono tanti e funzionano bene, ma a causa di quanto accaduto nel nostro Paese sono stati chiusi per tanto tempo. I centri anziani hanno avuto un processo di trasformazione nel loro interno e si sono evoluti anche in punti culturali, hanno delle biblioteche, propongono degli spettacoli musicali e concerti di alta qualità. Quello che dobbiamo fare come istituzioni è supportarli affinché possano realizzare le loro iniziative, dandogli gli strumenti per poterlo fare. A essere sinceri, loro si stanno applicando a ciò con la massima dedizione e noi il primo passo già lo abbiamo fatto, dopo una settimana li abbiamo riaperti nel rispetto della sicurezza e delle normative Covid. Sarebbero potuti tornare operativi dal luglio 2021, ma alcune cose non erano state ottemperate. Abbiamo fatto in modo che in pochi giorni questa situazione si potesse risolvere.
Cultura e ricchezze storiche del territorio: è stato lo spot che tu stesso hai lanciato nella campagna elettorale, condiviso in pieno da chi di cultura artistica vive da decenni. Ce ne vuoi parlare?
Il nostro Municipio è, dopo il I Municipio, il territorio dove c’è maggior presenza archeologica e vivacità culturale, abbiamo il maggior numero di teatri e di cinema, oltre 60 associazioni culturali che svolgono attività, ci sono anche realtà musicali dislocate in tutto il territorio, piccole realtà che svolgono cabaret: possiamo sostenere con fermezza che il V Municipio è molto attivo in tal senso. Quello che noi dobbiamo fare è sviluppare ancor di più tutto questo. Ne ho parlato di recente anche con l’Assessore alla Cultura di Roma Miguel Gotor, ribadendogli il concetto che, visto il consistente patrimonio culturale in cui si sviluppa il nostro territorio, non ci sentiamo secondi a nessuno. Abbiamo dato la disponibilità all’Assessore come amministrazione per realizzare qui nel nostro territorio tante iniziative culturali di valore, visto le tante realtà già presenti. Vogliamo creare un connubio cultura-turismo-ambiente, questo significa valorizzare anche i parchi con le loro ricchezze archeologiche. Ad esempio, il mio sogno è quello di organizzare la maratona archeologica del territorio, partire dal Torrione o da Porta Maggiore e fare un percorso attraversando i siti archeologici, passando dalle catacombe di San Marcellino al Mausoleo di Sant’Elena, per arrivare a Villa Gordiani. Passare dal parco di Centocelle e dall’acquedotto Alessandrino. Spero che tutto ciò possa essere realizzato: è il nostro intento come istituzione.
Ti sei riservato una serie di deleghe, tra queste risalta quella alla cultura. Come mai questa scelta?
L’ho riservata perché è stato il mio cavallo di battaglia elettorale e ne voglio rispondere personalmente. È una cosa che voglio seguire in prima persona, ma nello stesso tempo intendo delegare anche le persone che ritengo adatte al tal proposito. Faccio un esempio: quest’anno ricorrerà il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini e ci saranno iniziative a livello cittadino dove ho chiesto chiaramente la compartecipazione significativa del V Municipio, visto quello che rappresentava Pasolini; già ne ho parlato con l’Assessore Gotor. In questo caso delegherò una persona per questo progetto. Stessa identica cosa per quello che potrebbe essere il parco di Centocelle, con tutto quello che riguarda l’aspetto culturale e ambientale. Non sono un tuttologo, pertanto è giusto individuare collaboratori che possano seguire con attenzione questo tipo di progetti. L’obiettivo è quello di portare anche finanziamenti esterni privati che possano essere investiti nel nostro territorio. La valorizzazione è fondamentale perché crea opportunità di lavoro.
La pesante situazione dei rifiuti che invadono la città è visibile a tutti. In questi ultimi anni chi amministrava pensava solo a dare la responsabilità ad altri invece di affrontare e cercare di risolvere tale increscioso problema. Come può il Municipio uscire da questo dilemma?
Diciamo francamente che non è un problema né di oggi né di ieri, ma un problema che viene da lontano, da molto lontano. La politica non ha voluto mai prendere delle decisioni, anche impopolari, perché Roma è purtroppo l’unica grande città in Italia dove non si riesce ad affrontare e risolvere il tema dei rifiuti. Non entro nel merito perché non sono competente, chi ne era competente ha sviato sempre su questo argomento, però il problema principale, quando ci siamo insediati noi sia a livello municipale che comunale, è che ci siamo trovati di fronte a una amara realtà: non sapevamo dove portare i rifiuti di questa città. Abbiamo ereditato una situazione insufficiente, pertanto non potevamo dare risposte adeguate a tutti i cittadini. Siamo l’unico Municipio a Roma dove non c’è la raccolta “porta a porta”, e purtroppo anche i mezzi a disposizione sono insufficienti. Consideriamo il Pigneto, per esempio, dove non può passare il classico camion grande e c’è bisogno dei furgoncini più piccoli: se questi presentano problemi di manutenzione diventa difficile poter affrontare qualsiasi problematica. Altra difficoltà è la raccolta negli esercizi commerciali, che attualmente è molto molto carente perché la ditta che lo dovrebbe fare ha avuto una proroga, probabilmente riducendo i servizi. I commercianti sono costretti quindi a collocare nei secchioni tradizionali cassette di plastica, di legno o addirittura i cartoni. Noi questo grido d’allarme l’abbiamo già lanciato al sindaco, all’Ama, all’Assessora all’Ambiente, all’Agricoltura e ai rifiuti Sabrina Alfonsi e siamo fiduciosi in un esito positivo.
Un’ultima domanda Mauro, in questi primi mesi si è notato che l’impegno su questo argomento è stato forte e deciso. Ma bisogna anche sottolineare che il cittadino ci mette del suo. È assurdo vedere poltrone, banchetti, mobilia e altri oggetti ingombranti abbandonati per strada senza alcun rispetto per gli altri. Si può pensare anche a telecamere a circuito chiuso che possano riprendere tali irrispettosi dell’ambiente e punirli?
Premesso che ci siano alcuni cittadini che sono assolutamente incivili, premesso che noi abbiamo una postazione dell’Ama dove portare i rifiuti ingombranti (Via Teano), aggiungo che ci sono solo 10 o 12 postazioni con le telecamere, premesso pure che la precedente amministrazione abbia comprato altre cento telecamere mai istallate, cosa possiamo fare? Intanto è nostra intenzione posizionare queste telecamere dimenticate nel maggior numero di posti possibili, soprattutto quelli sensibili, cioè quelli che vengono utilizzati come luoghi di discarica a cielo aperto. Ama promuove il servizio per la raccolta di materiali che non devono essere inseriti nei cassonetti stradali dell’indifferenziata ma avviati separatamente al recupero. La nostra idea è quella di incrementare queste giornate nell’arco del mese e dare così la possibilità di smaltire i rifiuti ingombranti attraverso i canali giusti, rispettando l’ambiente. In un territorio vasto come il nostro a volte è anche complicato caricare un rifiuto ingombrante, questo non significa giustificare gli incivili e gli scellerati che fanno quello che fanno, però penso che aumentare anche le postazioni dove portare questi rifiuti potrebbe essere un deterrente per tanti irrispettosi.